Le Origini dell'Olio
Lu.C Inside
Quanti sono i tipi di olio che troviamo oggi sul mercato! Estratti da vegetali vari, da cortecce, semi, fino al tanto demonizzato olio di palma… tutti questi tipi di olio hanno proprietà e usi diversi a seconda delle singole destinazioni: uso alimentare, per la cosmesi, la medicina, l'igiene. Tuttavia sentendo la parola "olio" il pensiero corre subito all'olio di oliva, perfetto per molti usi, e agli alberi dalle foglie argentate che da millenni crescono in grande numero sulle rive del Mediterraneo: gli ulivi. Da sempre potremmo dire che l'ulivo è l'albero simbolo della ricchezza, della prosperità della terra promessa. Abbiamo notizia dal ritrovamento di noccioli di oliva in insediamenti paleolitici della Francia meridionale: parliamo di circa 10.000 anni fa.
L'olivo è citato più volte nella Bibbia: “La colomba tornò a lui (Noè) e aveva una fronda novella d'olivo nel becco” (Genesi 8,11). Il ramoscello d'ulivo è dunque simbolo della rigenerazione: dopo la distruzione causata dal diluvio, la terra torna a fiorire. Allo stesso tempo divenne anche simbolo di pace, perché attestava la fine del castigo e la riconciliazione di Dio con gli uomini. Risalendo attraverso i millenni verso la nostra era troviamo a Creta nel palazzo di Cnosso i depositi, ricomparsi dopo scavi recenti, di enormi anfore utilizzate unicamente per la conservazione dell'olio.
Il commercio dell'olio, in particolare con l'Egitto, costituiva la base dell'economia cretese-minoica: il Paese che fioriva sulle rive del Nilo faceva grande consumo di olio anche per rendere onore a Osiride nelle cerimonie di culto del dio. Una testimonianza sulla diffusione dell'olio d'oliva e sul suo uso a fini “cosmetici” nei paesi mediterranei è di Omero che nel libro VI dell'Odissea ci racconta dell'approdo di Ulisse, naufrago, sull'isola dei Feaci dove Nausicaa lo raccoglie stremato e invia le sue ancelle a prendere dai depositi del re Alcinoo – suo padre – l'olio per ungerne le membra dopo averlo lavato, grande conforto dopo il naufragio.
“Finché io questa salsuggine marina mi terga io stesso, e del salubre m'unga dell'oliva licor,
conforto ignoto da lungo tempo alle mie membra".
(trad. I. Pindemonte VI 8.9).
Un ulteriore salto in epoca storica più vicina, nell'Atene di Pericle e nelle sue colonie nel Sud Italia: la produzione dell'olio è diventata il centro dell'attività agricola. L'olio d'oliva veniva usato in grandi quantità sia per l'alimentazione, sia per la cura del corpo, per l'illuminazione e i riti sacri.
Attraverso gli Etruschi che in un primo tempo importavano a caro prezzo l'olio dalla Grecia e poi impararono a coltivare l'olivo, questa coltura arriva a Roma che pianta giovani ulivi in grande estensione. In epoca romana la tecnica di estrazione dell'olio viene perfezionata e ce ne dà notizia Lucio Giunio Columella il più importante scrittore di agricoltura nel I secolo della nostra era, nell' “Arte dell'Agricoltura” con una lezione ancora perfettamente attuale ai nostri giorni, questa qui sotto: «Tra tutte le piante l’olivo è quello che richiede spesa minore, mentre tiene tra tutte il primo posto» E prosegue notando da accorto agricoltore che «L’olivo si mantiene con poco e con qualche attenzione moltiplica il frutto che, pur trascurato anche per diversi anni, non si rovina come la vite e comunque continua a portare qualche frutto al padrone; e quando poi si torna a coltivarlo, in un anno si rimette».
E infine la più attuale delle indicazioni: «quando le olive cominciano a cambiare colore e alcune sono già nere, ma la maggior parte ancora verdi, si dovranno cogliere a mano in una giornata serena, distenderle su cannicci o su stuoie e vagliarle e pulirle. Appena si sono mondate con diligenza, si portino subito al torchio». Tra i migliori produttori d'olio italiano, uno dei più pregiati a livello mondiale, troviamo Galateo & Friends. Sempre attento ai processi tradizionali per l'estrazione dell'olio, Per provare saporti antichi ci sono i loro Bio Attitude:
L’olio extra vergine di oliva biologico viene ottenuto con olive coltivate nel rispetto dell’equilibrio tra agricoltura e ambiente. Un extra vergine proveniente da agricoltura disciplinata con Regolamento CE 2092/91, definita come metodo di produzione che esclude l’utilizzo di concimi, diserbanti, antiparassitari ed anticrittogramici di sintesi chimica. L’ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, controlla e verifica con scrupolo il rispetto delle normative comunitarie e nazionali che regolano le colture biologiche. Dunque un alimento “tutto naturale”; stesso gusto, stessa eccellente qualità, stesso inconfondibile aroma.