Shabby Chic
Lu.C Inside
Pur avendone spesso sentito parlare forse non a tutti viene subito in mente in che cosa consista lo stile “shabby chic”. Il termine “shabby”, che letteralmente significa invecchiato, logoro, polveroso, fu utilizzato dal magazine “The World of interiors” nel 1980 per indicare uno stile di arredamento in cui mobili, accessori e arredi si presentano invecchiati ad arte. Questa tendenza nasce in Inghilterra nell’atmosfera vecchiotta delle grandi case di campagna nelle quali troviamo comodi divani rivestiti di chintz sbiadito, ampi tendaggi bianchi ricamati, carte da parati fiorite: insomma uno stile che ha molto in comune con l’arredamento di epoca vittoriana.
Per ricreare questo clima apparentemente trasandato ma nella sostanza molto chic, si ricorre oggi ad un tipo di vecchi mobili che si prestano particolarmente alla tecnica dello shabbyng: devono essere in particolare molto lavorati, intarsiati, ridondanti di decorazioni. Questi mobili sono i più adatti ad essere “shab-bati”: dipinti di bianco, di grigio perla, di color tortora o sabbia e poi invecchiati ad arte per creare ombreggiature e sfumature di colore assai suggestive. La “shabbatura” consente di cambiare l’effetto finale spesso con ironia, completando l’arredamento con elementi di riciclo come vecchi bauli, libri antichi usati come base per tavolini,
La casa di Lady Gaga
lampadari a goccia, candelabri, vecchi orologi a pendolo etc. Tutto quanto insomma può contribuire a creare un effetto “polveroso” che in alcuni arredamenti, particolarmente in America, risente anche dell’influenza dello stile “shakers” di cui parleremo più avanti. Lo “ shabby style” sta conquistando le case di personaggi celebri: dalle ville di Malibu di Lady Gaga e di Pamela Anderson in California a quelle di Barbara D’Urso e Lucrezia Lante Della Rovere in Italia. Rachel Ashwell ha formalizzato il brand nel 1989 e propone lo “shabby” nei suoi negozi di Santa Monica, New York e Tokyo oltre che nel suo famoso bed & breakfast in Texas.
La Ashwell, massima autorità in materia, propone arredi nei quali l’effetto polvere, dopo la pittura e la scrostatura delle superfici, rende “vissuti” gli oggetti (upcycling). Gli abbinamenti con tessuti di lino, pizzi, merletti, lavori a uncinet-to e volants di vecchi oggetti riciclati (recycling) esaltano l’aritigianalità e la manualità che fanno da sfon-do alla tecnica dello shabby.
Ecco il consiglio per i 10 elementi che non possono mancare in un arredamento shabby chic:
- Vecchia credenza
- Cassettone lavorato
- Tendaggi e copriletti con merletti e pizzi
- Poltroncina Luigi XVI
- Specchio a cornice
- Porcellane dipinte a mano
- Icone antiche
- Brocche di ceramica
- Vecchia bilancia
- Orologio a pendolo
Per concludere lo stile “shabby chic”, in apparenza economico e dimesso ma in realtà estremamente raffinato e... molto costoso, sottintende che alla possibilità di rinnovare con materiali e prodotti tecnologici l'arredamento della proprio casa si preferisce la grandezza dell’usurato dal tempo: velluti sbiaditi tramandati dagli antenati, una vecchia credenza...
La camera da letto di Lady Gaga