Icon Christian
Icon Christian Dior
Sono passati più di 70 anni da quel 12 febbraio 1947 in cui «la moda si trovò di colpo ad essere fuori moda», come scrisse Le Figaro.
Una data importante perché in quel giorno nacque il "new look", il nuovo stile creato da Christian Dior. Al n° 30 di Avenue Montaigne a Parigi i professionisti della moda e tutta la mondanità parigina si affollano, immersi nel profumo Miss Dior, per assistere alla prima sfilata del nuovo Couturier “Christian Dior”, che, finanziato dal potente industriale tessile Pierre Boussac, presenta il suo “Style Corolle” declinato in 90 modelli.
Da quel giorno scompare la silhouette della donna in tempo di guerra: gonna corta, giacca lunga dalle spalle squadrate, zatteroni e calzini ai piedi, per lasciare posto a una figura del tutto rinnovata: l'orlo delle ampie gonne – a corolla appunto – danzanti in metri di tessuti pregiati, scende fino alle caviglie, le spalle si arrotondano e si stringono, la vita costretta nella guepière si assottiglia al massimo creando nell'insieme un look femminile rivolto a enfatizzare il lusso a scapito del comfort.
Questa è l'immagine che deve evocare il profumo “Miss Dior”, lanciato contemporaneamente alla sfilata e presentato nel suo flacone di Baccarat a forma d'anfora, di cui Dior stesso dice: «Ho creato questo profumo perché ogni donna che vesto lasci dietro di sé una scia di desiderio e per veder emergere dal suo flacone tutte le mie creazioni».
Da quel momento sui giornali americani appare il nome “New look” per questo stile che in breve farà il giro del mondo.
Christian Dior diventato il Couturier più apprezzato e conosciuto dell'alta moda francese, è approdato in Avenue Montaigne con il suo atélier a quarantadue anni partendo da esperienze apparentemente lontane dal mondo della moda. Nato in Normandia a Grenville nel 1905 in una solida famiglia di industriali, Christian Dior si trasferisce a Parigi per frequentare la prestigiosa facoltà di scienze politiche.
Dopo aver lasciato gli studi, nel 1928 apre una piccola galleria d'arte che dovrà chiudere dopo la grande crisi del 1929 anche in seguito al guai finanziari della sua famiglia. Negli anni successivi si dedica alla sua vera passione: la creazione di modelli per la haute couture. Inizia a lavorare come figurinista con Robert Piguet, stilista e scopritore di talenti come Blmain e Givenchy. Con Balmain lavorerà poi per Lucien Lelong, costumista e profumiere, finché nel 1946 grazie all'intervento di Pierre Boussac apre il suo atélier.
In soli 10 anni – Dior muore a Montecatini Terme nel 1957 – la sua Maison, che ogni anno lancia una nuova linea e un nuovo profumo (Diorissimo, Diorama, Diorling), diventa una gloria internazionale, entrando così nella leggenda della Haute Couture. Nel 1955 assume Yves Saint Laurent come disegnatore delle nuove collezioni. L'anno successivo scrive la sua biografia "Christian Dior et moi” pubblicato in Italia da Donzelli nel 2014. A originare questa biografia era stato il desiderio chiarificatore dello stesso stilista:
«Esistono due Christian Dior: il Christian Dior pubblico e quello privato. Sento che questa mia controfigura pubblica, il Christian Dior brillante e mondano, mi è servito e mi serve. Perché è lui che tiene in piedi tutta l’impalcatura, è lui che, anche con i suoi eccessi, fa vibrare le antenne del gusto. E finché ci sarà lui a proteggermi con la sua ombra, io potrò riservare a me stesso, Christian, la parte migliore. Quella che, dall’idea all’abito, è la mia ragione di vita: il mio lavoro. E così, a quasi dieci anni dalla nascita della mia casa di moda, io, per la prima volta, accetto di identificarmi con questo fratello, quest’altro me stesso che è il frutto della celebrità e che non mi somiglia».