Icon Evita
Lu.C Evita Perón Inside
Evita Perón condivide la notorietà internazionale alla pari di altre donne entrate nell'immaginario collettivo, icone di stile rese famose dal fascino, dalle doti artistiche o dal ruolo pubblico. Inoltre la fine tragica in età giovanile in qualche modo ci fa pensare a Marilyn Monroe, a Grace Kelly, a Maria Callas, a Lady Diana. Tutte figure di donne celebri scomparse nel secolo scorso ma di cui dopo decenni si continua a rievocarne la memoria attraverso opere teatrali, musicali, film e trasmissioni televisive.
Maria Eva Duarte de Perón (1919-1952) nata poverissima in un piccolo paese dell'Argentina, figlia illegittima di un modesto agricoltore, ha saputo costruire il suo personaggio pubblico e il suo immenso successo politico con grande perseveranza e visione del futuro. Di lei infatti non sempre si ricorda che soprattutto per suo merito le donne in Argentina ottennero nel 1947 il diritto di voto e che attraverso la sua fondazione "Eva Perón" grandi passi avanti sono stati fatti per i diritti dei lavoratori, per l'assistenza ai poveri, ai bambini, alle donne in difficoltà e per la costruzione di nuove scuole, case di riposo per anziani, ospedali e case popolari.
La sua breve e straordinaria carriera inizia presto, prima con piccole partecipazioni a trasmissioni radiofoniche, poi come apprezzata protagonista a trasmissioni radio di “fiction” molto seguite. Dopo l'incontro e il matrimonio (1945) con il colonnello Juan Perón, che diventerà Presidente dell'Argentina nel 1946, userà la sua esperienza di protagonista radiofonica per suscitare l'entusiasmo del popolo di “descamisados” cui si rivolgeva con la sua bellissima voce per promettere la fine delle ingiustizie e della corruzione.
Una First Lady dunque dal forte impegno politico e umanitario che condurrà il regime di Juan Perón a ottenere un consenso pressoché universale nel suo Paese. Il forte legame sia personale sia politico con il marito fa di Evita una perfetta ambasciatrice del giustizialismo peronista anche nel vecchio continente. Ecco quindi che nel 1947 Evita parte per un viaggio in Europa dove visita la Spagna, l'Italia, il Vaticano, il Portogallo, la Francia e la Svizzera. Grandi onori le vengono riservati dovunque – Papa Pio XII le concede un'udienza di 20 minuti, il tempo riservato alle regine – e soprattutto suscita ammirazione, nell'Europa impoverita del primo dopoguerra, per il suo fascino, l'eleganza dei suoi abiti e lo splendore dei suoi gioielli.
Rientrata nel suo Paese il favore dei “descamisados”, che apprezzano l'impegno umanitario di Evita, che sa dare voce alle esigenze del popolo (sempre ricorda le proprie origini), ne fa una vera e propria icona da amare e ammirare. In effetti Evita si prodiga senza risparmio nelle opere umanitarie. Nel 1950 quasi si rifiuta di riconoscere e di accettare la malattia e non vuole curarsi adeguatamente finché non sarà troppo tardi.
Storiche e commoventi sono le immagini della sua ultima apparizione pubblica nel giugno del 1952, sull'auto scoperta smagrita e sofferente avvolta in un mantello di pelliccia nell'inverno dell'emisfero australe, in piedi ma sostenuta da un'impalcatura metallica: ormai le sue forze non glielo permettono più. Dopo poche settimane il 26 luglio a solo 33 anni morirà nella costernazione e nell'autentico dolore del suo popolo che parteciperà al solenne funerale con oltre due milioni di presenze. Così la sua figura permane ben oltre la fine del peronismo, diventa leggendaria e tanti tributi le vengono dedicati in oltre 60 anni : canzoni, film, musical, trasmissioni televisive e teatrali consacrano il ricordo di una vita celebre e breve conclusa nel pieno della gioventù e della bellezza.