La Coiffeuse

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La “coiffeuse” è un mobile destinato  – come ci fa subito capire il vocabolo francese – alla “coiffure” cioè alla acconciatura dei capelli. Ma non solo: questo accessorio squisitamente femminile ha un uso e un significato più ampio: tavolino da trucco e da toilette.

Si tratta di un mobile pratico, che compare nel XVIII secolo in Francia e che, continuamente rinnovandosi, si è adattato a tutti gli stili delle varie epoche fino a diventare un arredo di tendenza del design più attuale.

La “coiffeuse” originariamente ha l'aspetto di un piccolo scrittoio dotato di vari cassetti e cavità atti a contenere gli oggetti, gli strumenti e i prodotti necessari al trucco e alla toilette.

L'elemento caratterizzante, sempre presente nelle versioni antiche e moderne, è lo specchio: normalmente a scomparsa, ribaltabile e spesso affiancato da altri due specchi laterali, anch'essi ad angolazione regolabile per consentire il controllo dell'acconciatura  anche di profilo o di spalle. Dalle  “coiffeuse” complesse del XVIII secolo, si passa a quelle più semplici stile Impero, poi a quelle eleganti e bellissime dello stile "Art Déco" degli inizi del Novecento fino a quelle attuali disegnate da celebri architetti. 

Questo curioso mobiletto nasce con la cosiddetta “femminilizzazione” dell'arredamento nel corso del Settecento francese, quando, sotto la spinta della moda nell'abbigliamento femminile, si è sentita la necessità di adeguare l'arredamento alle esigenze delle dame.

La poltrona “Duchesse” per esempio, indica una poltrona o “lit de repos”, particolarmente studiata per le signore che trovò nel '700 il momento della sua maggior diffusione negli arredamenti dei palazzi nobiliari francesi e nelle corti europee. 

Si tratta di una poltrona che deve probabilmente il suo nome a Madame de Pompadour, la celebre favorita del re di Francia Luigi XV, caratterizzata dallo schienale inclinato, dalla seduta profonda e dai braccioli imbottiti e arretrati particolarmente studiati per dare spazio alle ingombranti gonne delle dame del XVIII secolo che erano sostenute dai paniers, una sorta di sottogonna a gabbia da indossare sotto i sontuosi abiti dell'epoca. 

Nel secolo successivo, tra il 1860 e il 1865 all'apice dello splendore del Secondo Impero (1850-1874) l'ampiezza delle gonne sostenute dalla crinolina – arrivavano a misurare sette metri di circonferenza – impose addirittura l'ampliamento dello specchio delle porte  alle Tuileries per consentire all'imperatrice Eugenia, che lanciò la moda della crinolina, di entrare maestosamente nei saloni a fianco del marito Napoleone III.