Il Golf e il Campione
Lu.C Story
Un grande campione italiano di golf, Francesco Molinari (Torino 1982), nell'anno appena trascorso, ha raccolto nei tornei internazionali più prestigiosi – British Open, Ryder Cup, PGA americano – successi che hanno portato alla ribalta mondiale il suo nome – è stato giudicato miglior giocatore dell'anno – e ha contribuito ad suscitare una rinnovata visibilità al gioco del golf in Italia.
Questo sport, estremamente popolare nel mondo anglosassone è ancora poco praticato in Italia anche se si sta diffondendo sempre più soprattutto per merito di campioni del calibro di Rocca prima e Molinari poi. Il golf è un gioco difficile e appassionante perché, oltre al gesto atletico – lo “swing” che richiede potenza, agilità e coordinamento perfetto –, è anche un gioco di abilità. Sul green, dove bisogna mandare la palla in buca col minor numero di colpi possibile facendola rotolare sul tappeto di erba rasata quasi come su un tavolo da biliardo, occorre saper calcolare distanza, pendenza, verso di crescita dell'erba (nap ) e una grande sensibilità nel tocco.
A queste capacità bisogna aggiungere quella forse più importante di tutte, la concentrazione e il controllo delle emozioni. E' molto difficile, tutti i giocatori lo sanno bene, non lasciarsi sopraffare dagli inevitabili errori commessi sul percorso mantenendo un autocontrollo veramente “british”: un colpo che lancia la pallina a duecento metri ha lo stesso valore di un colpo finale di pochi centimetri.
Il golf, come tanti altri giochi con la palla, pare sia nato nelle isole britanniche: certo ha subito nel corso dei secoli molte variazioni sia riguardo le regole sia riguardo l'attrezzatura. Il primo documento ufficiale che certifica la pratica di questo gioco è un decreto emanato dal re di Scozia Giacomo II che nel 1457 lo bandì per evitare distrazioni ai giovani che si dovevano invece esercitare nelle arti marziali e nel tiro con l'arco per assicurare una solida difesa del Regno.
Il golf antico era giocato con passione sui "link" scozzesi, le dune sabbiose spazzate dai venti sulle coste del mare del Nord coperte di vegetazione bassa e adibite al pascolo delle pecore.
Questo gioco, anche in epoca antica, era così appassionante e coinvolgente che la regina di Scozia, Maria Stuarda informata della morte improvvisa del marito Lord Darnley nel 1566 mentre era impegnata sul percorso, decise di non interrompere la partita prima di occuparsi del tragico evento (si racconta però che forse seppe mantenere un tale “aplomb” perché non del tutto estranea alla vicenda che portò alla prematura scomparsa di Lord Darnley...).
Aristocratico e autentico autocontrollo Maria Stuarda lo mantenne invece quando, nel 1587, salì sul patibolo condannata per alto tradimento alla decapitazione dalla cugina Elisabetta I Tudor. In quella circostanza per mantenere intatto il suo prestigio e manifestare il suo coraggio indossò un abito rosso cremisi per nascondere le macchie di sangue che avrebbero involgarito la sua immagine regale.
Tornando in Italia e a tempi più recenti, anzi addirittura futuri, ricordiamo che nel 2022 a Roma il golf Marco Simone avrà il privilegio di ospitare la Ryder Cup, il più prestigioso torneo di golf del mondo: sarà l'occasione per rivedere il nostro campione Francesco Molinari che nella scorsa edizione del torneo in Francia ha portato il team europeo alla vittoria sugli USA vincendo tutti i suoi match.