Stile Luigi XIV
Lu.C Style
Regna una certa confusione quando si parla di "Stile Luigi…." seguito da un numero romano. Ben diciotto infatti sono stati i re di Francia che portarono questo nome, ma, per quanto riguarda lo stile dell'arredamento, normalmente ci si riferisce a Luigi XIV (1638-1714), Luigi XV (1710-1774) e Luigi XVI (1754-1793), cioè ai tre re che costruirono, ampliarono e vissero nella reggia di Versailles.
Sotto il loro regno tra la metà del Seicento e la fine del Settecento la Francia rappresentò il Paese politicamente più importante d'Europa e l'influenza della corte di Versailles nel campo della moda, dell'arredamento e dello stile di vita si estese alla Russia, all'Inghilterra e alla Spagna.
Il re Sole, Luigi XIV, allo scopo soprattutto politico di tenere sotto controllo e presso di sé la nobiltà riottosa e frondista che tanti problemi recò a suo padre Luigi XIII e al suo primo ministro, cardinale Richelieu, fondò con enorme dispendio di denaro la reggia di Versailles dove si trasferì con tutta la Corte nel 1672. Nell'ambito di questa vasta operazione, per dare un forte impulso all'attività manifatturiera e risollevare il Paese dalla crisi economica in cui era caduta a causa dei lunghi anni di guerre, fondò all'interno della Manifattura di Gobelins – che già produceva finissimi arazzi – la “Manifacture royale des meubles de la couronne”. Qui furono prodotti mobili e arredi rimasti celebri nei secoli a venire. La direzione della manifattura fu affidata al pittore di corte Charles Le Brun che insieme con una squadra di artigiani specializzati –falegnami, ebanisti, intagliatori, scultori, tappezzieri, orafi – creò mobili, oggetti e decorazioni che arredarono in modo sontuoso la sterminata reggia di Versailles e divennero il modello dell'eleganza seguito e imitato nelle regge, nei palazzi e nelle ville nobiliari di tutti i Regni europei.
Anna D'Austria
Le tipologie dei mobili erano definite e soggette a regole precise, e in particolare alcuni modelli compaiono nell'arredamento specifico e distinto per ogni periodo nell'epoca dei tre re Luigi sopra citati. Di seguito alcuni mobili Luigi XIV:
— La Commode composta di tre cassetti incurvati, intarsiati, coperta da un piano di marmo con i piedi ricurvi di bronzo dorato a forma di testa di leone o di grifo.
— Il bureau Mazarin , uno scrittoio con due serie di cassetti laterali, otto gambe riunite a quattro a quattro con traverse a ics. Non si può qui non aprire una parentesi sui tempi del Cardinale Mazzarino che dà il suo nome al bureau e che ci fa ripensare all'atmosfera, resa celebre da Dumas e dalle tante trasposizioni cinematografiche, delle avventure dei tre Moschettieri e di D'Artagnan che salvarono la regina Anna, madre di Luigi XIV, dallo scandalo scaturito dalla scomparsa dei diamanti da lei donati incautamente al Duca di Buckingham, suo grande ammiratore.
Cabinet
— Il bureau plat, scrittoio a gambe curve con piano ricoperto di pelle e cassetti nel vano centrale.
— Il bureau-cabinet, mobile con ribalta e cassetti, vani a giorno, corpo superiore a due ante con specchi decorato e intarsiato.
Una tecnica di intarsio particolare, detta “tecnica dell'incrostazione”, costituisce la caratteristica principale e la novità di questi mobili: ideata dal celebre artista André Charles Boulle, consisteva nell'ornamento delle superfici con pietre dure, tartaruga, madreperla, avorio, intarsi di bronzo, oro e argento disegnando con raffinatezza ghirlande fiorite, cesti di frutta e decorazioni mitologiche.
Commode Mazarin
Ricordiamo tra l'altro le specchiere prodotte nelle manifatture di Saint Gobin che all'epoca del re Sole arrivarono a raggiungere dimensioni fino a quel momento impensabili per decorare la notissima galleria degli specchi di Versailles, l'immagine più famosa della reggia.
Cardinale Mazarin