Icon Isadora
Icon Isadora Duncan
La recente esposizione al Mart di Rovereto, da poco passato sotto la presidenza di Vittorio Sgarbi, dal titolo " Danzare la Rivoluzione, Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e Avanguardia" - 19 ottobre- 1 marzo 2020 - ha riportato alla ribalta la figura della rivoluzionaria danzatrice Isadora Duncan (San Francisco 1877- Nizza 1927) attraverso dipinti, fotografie, sculture, immagini e documenti.
Mostra Nomellini
Nell'immaginario collettivo è più diffuso il ricordo della sua tragica fine e della sua vita movimentata piuttosto che quello della sua arte. La Duncan a cavallo del secolo scorso ha rivoluzionato gli schemi accademici e un po' ingessati della danza classica, delle scarpette a punta e dei tutù rigidi indossati da silfidi e belle addormentate nel bosco. Il nuovo stile della sua danza, che prende infatti il nome di danza moderna, prevede passi fluidi e naturali che consentono l'espressione senza gli schemi rigidi prefissati del balletto romantico, dei passi di danza accademica sempre d'obbligo: "pas de chat, arabesque, fouetté" e abiti sciolti che ricordano il peplo greco indossati a piedi nudi e capelli sciolti che consentono la liberazione del corpo femminile. Questa ricerca di libertà espressa dalla Duncan attraverso la danza, fu motivo di ispirazione anche per il mondo della moda che proprio nei primi due decenni del Novecento con Coco Chanel, Jean Patou e altri pionieri del nuovo stile rivoluziona il modo di abbigliare il corpo femminile liberandolo da busti con stecche, corsetti rigidi e lunghe gonne a panneggi.
Questo stile artistico che scorre parallelo ancora oggi alla danza classica codificata dai "Ballets Russes" celebre compagnia fondata nel 1909 dal produttore impresario e scenografo russo Sergej Djagilev (1872-1929) ebbe un grande successo e una forte influenza reciproca nel mondo delle arti figurative. La Duncan infatti con la sua danza moderna ha ispirato, come la mostra di Rovereto illustra ampiamente, tra i più celebri pittori e scultori del Novecento. Pensiamo a Rodin a Boccioni, Depero, Nomellini, Campigli, Wildt e molti altri. Ma il personaggio della Duncan ebbe uno stretto rapporto anche al di fuori del mondo della danza con artisti soprattutto italiani quali Eleonora Duse, che le era molto affezionata, D'Annunzio con cui visse una breve ma intensa passione. Tuttavia, nonostante la celebrità e i grandi successi internazionali la sua non fu certo una vita felice segnata come fu dalla perdita dei due figli di 7 e 3 anni - nati rispettivamente dalle relazioni con il regista Gordon Craig e con il magnate delle macchine da cucire Paris Singer- annegati nella Senna insieme con la governante per un incredibile incidente. L'autista, sceso dalla vettura, dimenticò di inserire il freno a mano e l'auto si inabissò nel fiume con i suoi occupanti.
Duncan con i figli
Anche la vita sentimentale la rese infelice, in particolare alla fine della carriera per l'abbandono da parte del marito sposato nel 1922, più giovane di lei di 18 anni, il poeta russo Sergej Esenin (1895-1925) che, dopo un solo anno di matrimonio durante il quale la accompagnò in una lunga e deludente tournée negli Stati Uniti, la lasciò tornando in Russia dove finì suicida nel 1925 a soli 30 anni di età.
Isadora Duncan e Sergej Esenin