Il giardino d'inverno
Le stanze dimenticate
Oggi si chiamerebbero verande o déhors quegli spazi tra interno ed esterno che collegano il soggiorno alla terrazza o al vero e proprio giardino. Nelle grandi ville degli inizi del secolo scorso il giardino d'inverno era un luminoso e spazioso locale dotato di grandi vetrate per catturare il massimo della luce e del sole durante la stagione fredda, affacciato sul giardino: qui i padroni di casa e gli ospiti spesso soggiornavano prendendo il caffè o il tè pomeridiano in questo ambiente tiepido, luminoso e confortevole.
Il giardino d'inverno di Villa Necchi Campiglio
Il nome "giardino" si riferisce alla presenza di tante piante esotiche come il Philodendron o il Ficus pandurata o la Kentia o a rare varietà di orchidee che – provenienti da serre ben curate e sostituite ciclicamente – davano l'impressione di trovarsi in un giardino tropicale nel bel mezzo della stagione invernale. A confermare questa illusione contribuiva anche l'arredamento composto perlopiù di poltrone e divanetti di vimini o midollino ricoperti di cuscini colorati con frange bianche che richiamavano i mobili da giardino propriamente estivi.
Spesso nel giardino d'inverno si trovava anche una fontanella decorata che, oltre a diffondere la piacevole musica dell'acqua che scorre, forniva anche la indispensabile umidità alle piante tropicali.
Nella foto un pozzo creato da Manzù per una villa a Sanremo
Questi locali erano particolarmente diffusi a inizio Novecento sulla costa azzurra e sulla costa ligure, dove si potevano frequentare i magnifici giardini d'inverno dell'Hotel de Paris o dell'Hermitage di Montecarlo in tutto il loro fascino della belle époque.
L'Hermitage di Montecarlo
In località più nordiche e in epoche più antiche i giardini d'inverno, più che locali dove soggiornare nel periodo invernale avendo l'impressione di trovarsi all'esterno in un angolo riparato del giardino, erano piuttosto delle lunghe serre raccordate al corpo dell'edificio principale ed esposte al sole. Di norma costruite con un fronte dall'aspetto monumentale con ampi finestroni e ornate con statue e rivestimenti à rocaille o in mosaico erano destinate a passeggiate o al semplice “loisir”. L'esempio più famoso è certamente quello costituito dall'Orangerie monumentale della Reggia di Versailles – 155 metri di lunghezza – dove venivano ricoverate durante l'inverno le preziose piante di arancio che producevano tutto l'anno i frutti tanto graditi dal “Re Sole” (Luigi XIV) che la fece costruire nel 1683.
L'Orangerie
Questa grande galleria piena di aranci, limoni, melograni e ulivi era destinata alle passeggiate invernali del re e dei suoi ospiti che ne rimanevano fortemente impressionati. Anche in Italia abbiamo numerosi esempi di belle limonaie: possiamo ricordare le limonaie del Garda tra cui quella del Vittoriale, o le limonaie della Toscana, celebre quella di Villa Guicciardini Corsi Salviati. Un suggerimento per qualche gita all'avvicinarsi della primavera