Gioielli da Uomo: La Storia
Dal Paleolitico ai Romani VS Oggi
Alla 62° edizione dei Grammy Awards 2020 tenutasi a Los Angeles il 26 gennaio scorso il giovane musicista e cantautore canadese Shawn Mendes, candidato con Camila Cabello per il miglior duo pop per il brano “Senorita”, ha fatto la sua apparizione indossando una splendida collana di Bulgari in diamanti, oro giallo e malachite.
Shawn Mendes con la collana BVLGARI di Alta Gioielleria della collezione Serpenti,
in oro giallo con Malachite e Diamanti (7 carati)
Può sembrare sorprendente che un giovane poco più che ventenne indossi con assoluta disinvoltura un collier di alta gioielleria e di tale importanza e valore.
Eppure la moda dei gioielli da uomo viene da lontano, da molto lontano, addirittura dall'età della pietra. Certo allora gli uomini del Paleolitico indossavano collane e bracciali formati da ciottoli particolarmente levigati oppure da denti di animali, da conchiglie o altri piccoli oggetti che avevano soprattutto lo scopo di scacciare gli spiriti maligni e, nel contempo, avevano anche una funzione decorativa.
Collana Preistorica
Questi due aspetti continueranno per millenni a caratterizzare l'uso dei gioielli non più limitandolo a un insieme di semplici ciondoli ma estendendolo a bracciali, anelli e corone d'oro, di pietre e di smalti. Basti solo ricordare il lussuoso corredo di gioielli rinvenuto nella tomba di Tutankhamon (1342-1323 a.C. circa) con cui il giovane Faraone era ornato per il suo viaggio dell’aldilà.
La famosissima maschera funeraria del Faraone con molto visibili
la spilla sul turbante e i buchi per gli orecchini ora perduti,
la maschera in oro massiccio pesa 10 kg
Non solo amuleti ma anche collari, fibbie, pendenti, collane, orecchini, braccialetti, cavigliere e pettorali realizzati con tecniche raffinate, disegni in filigrana, intarsio e granulazione (tecnica che consiste nell'allineare centinaia di minuscole sfere d'oro che, saldate a sottili lamine anch’esse d'oro, creavano figure decorative). Le pietre usate negli intarsi e provenienti dal territorio egiziano assumevano un significato scaramantico e simbolico: il lapislazzulo la fertilità, la corniola il sangue vitale, l'ametista la felicità, il turchese la protezione dalla sfortuna. Questo sontuoso corredo rappresenta la vetta della qualità, della quantità e della raffinatezza degli ornamenti maschili che erano di uso nella moda dell'antico Egitto. La maggior parte di questi gioielli vengono riproposti oggi – a distanza di oltre 3000 anni – con tipologie non molto diverse sia come uso delle pietre sia come lavorazione e design.
I gioielli da uomo oggi,
il cantante Pharrell con una spilla a forma di Camelia in platino e diamanti di CHANEL
Quasi contemporanea all'epoca del giovane Faraone (non molto distante dall'Egitto, a Creta), è in piena fioritura la civiltà minoica durante la quale fu prodotta una grande varietà di gioielli, potremmo dire oggi unisex, che comprendeva diademi e altri ornamenti per i capelli, orecchini, bracciali e cavigliere. Il metallo usato era perlopiù l'oro arricchito di pietre, soprattutto ametiste e corniole.
Pharrell con una collana di perle CHANEL
con sopra scritto "Pharrell" e una collana di diamanti, rubini e zaffiri di Jacob & Co.
Compiendo un grande salto temporale, durante il quale però la moda del gioiello maschile non si arresta, e riprendendo anzi la tecnica della granulazione finissima di provenienza orientale, troviamo la gioielleria etrusca che crea delle raffinate e complesse fibule e spilloni di cui abbiamo un esempio straordinario nel corredo funebre di un alto personaggio rinvenuto nella tomba del Littore di Vetulonia (620 a.C. circa)
Timothée Chalamet agli Oscar con una spilla della collezione Heritage di Cartier
Fibule, spilloni, anelli, diademi e ogni altro ornamento maschile sono diffusi a tutti i livelli in epoca romana e ne abbiamo esempi numerosi dai più semplici ai più eleganti e lussuosi.
Le tecniche orafe già raffinatissime presso gli Etruschi sono prese a modello e ancor più elaborate dagli artigiani romani specializzati a seconda del gioiello da produrre.
Antico anello Romano con moneta
Il gioiello da uomo più diffuso nell'antica Roma – che si svilupperà nei secoli seguenti seguendo i capricci della moda – è l'anello, segno di status sociale e di livello di ricchezza. L'anello era indossato da tutti, d'oro con pietre preziose da senatori e alti funzionari, d'argento dalla plebe, di ferro dagli schiavi. L'anello inciso con uno stemma da imprimere sulla cera, aveva la funzione di sigillare le lettere. Sulla pietra degli anelli erano raffigurate varie immagini, animali, simboli romani, divinità, e alcune volte venivano anche applicate monete o piccole medaglie. Le gemme più usate erano smeraldi, ametiste e soprattutto corniole che, non essendo di grande valore, erano le più diffuse ornando anche gli anelli di ferro degli schiavi.
Cristiano Ronaldo indossa un ROLEX tempestato di diamanti,
un anello Veretta in diamanti e un diamante giallo al dito medio
I Romani erano talmente appassionati dagli anelli da portarne diversi su ciascuna mano. A questo proposito si può ricordare l'epigramma di Marziale (40 d.C-104 d.C) che, rivolgendosi al suo patrono Arrunzio Stella dice: " O Severo, il mio Stella porta sardonici, smeraldi, diamanti e diaspri ad ogni dito/molte gemme troverai sulle dita e, nella sua poesia molto di più/da quelle, credo, riceve la sua mano la sua bellezza".
E la moda, dopo 2000 anni continua…