GIOIELLI DA UOMO: LA STORIA IV
Dal 1800 ad oggi
Preziosa tabacchiera da uomo in oro
Dopo la lussuosa opulenza del periodo barocco seicentesco culminato con il kg di gioielli indossato dal Re Sole Luigi XIV alla corte di Versailles, nel Settecento il gioiello maschile diventa più sobrio sia nella tipologia sia nella fattura. Giacomo Casanova nelle sue Memorie ci descrive il corredo di gioielli da lui indossati abitualmente: fibbie con pietre preziose per le scarpe e la cintura, anelli alle dita, catena d'oro per l'orologio e tabacchiera. In particolare nel Settecento questo piccolo e grazioso oggetto – la tabacchiera – fu usato come elegante accessorio di moda, soprattutto dagli uomini, sia per fiutare il tabacco sia per occupare con grazia i movimenti di mani e braccia, un po’ come avviene con la pipa. Ben presto le tabacchiere diventano oggetti d'oro o di smalto decorati con ritratti o stemmi spesso circondati da diamanti e altre pietre preziose.
Bottoni da uomo in oro 18kt Gucci anni 60
Così le fibbie per le scarpe si trasformano da accessorio che sostituisce i nastri dell'epoca precedente in veri e propri gioielli che diventano a loro volta elementi irrinunciabili della gioielleria maschile settecentesca. Le fibbie non si limitano a ornare le scarpe, ma sono usate su cinture e cappelli svolgendo una funzione sia estetica sia pratica. Si può dire che con il Settecento la moda del gioiello maschile, che rimane prezioso e di squisita fattura, assume via via una funzione non solo ornamentale che, con varie evoluzioni, rimarrà fino al Novecento. Infatti fibbie, catene per orologi, impugnature di spadini di gala, tabacchiere ma anche bottoni su giacche e gilet non sono più solo oggetti decorativi come il gioiello femminile, ma anche utili. Ad esempio i bottoni, ovviamente indispensabili, rappresentavano anche un importante punto di attrazione dell'abito maschile. Le tipologie sono varie e i materiali vanno dal semplice osso alla madreperla, alla porcellana dipinta, a veri e propri diamanti e pietre preziose.
Le spille da uomo create durante il 1900 oggi indossate da attori di Hollywood in tutte le occasioni, in ordine Cartier anni 20 su Timothée Chalamet, Schlumberger per Tiffany anni 60 su Chadwick Boseman.
Con la rivoluzione francese questa tendenza verso una maggiore sobrietà si rafforza e anche in epoca napoleonica i gioielli maschili si riducono alle decorazioni cavalleresche dell'Impero e a elementi tradizionali ispirati al neoclassicismo basato su linee semplici e austere. Dall'altra parte della Manica, nello stesso periodo, Lord Brummel (1778-1840) incarna l'immagine del “dandy” che dedica al proprio abbigliamento intere ore della giornata. I gioielli sono discreti ma preziosi: bottoni, spille da cravatta e accessori come il bastone da passeggio con impugnatura d'oro e di gemme. Questa tendenza durerà per tutto il secolo e i dettami di eleganza e discrezione ispirati da Lord Brummel – vero precursore dell'understatement inglese, secondo cui la suprema eleganza consisteva nel non farsi notare sia nell'abbigliamento sia nei gioielli – si può dire che si affermi sempre più arrivando fino al minimalismo del Novecento in cui all'uomo è concesso solo l'uso di discreti gemelli, della fede nuziale e dell'orologio.
Paloma Picasso per Tiffany, Bracciale in oro 18 kt
Dobbiamo arrivare fino agli anni Ottanta del secolo scorso per assistere a una vera rinascita della moda del gioiello maschile che arriverà poi, negli anni Venti del nostro secolo, alla creazione di linee di gioielli da uomo proposti dalle massime firme delle Maison internazionali. Tutti gli ornamenti che gli uomini hanno indossato nei secoli passati ritornano alla ribalta e sono sfoggiati in tutte le occasioni, dalle collane ai braccialetti, dagli anelli agli orecchini: i gemelli si fanno più vistosi e visibili, ricompaiono spille e ciondoli preziosi…
Il famosissimo stilista Marc Jacobs con la sua ormai iconica collana di perle naturali che porta ogni giorno.