La bandiera dei pirati
Lu.C Story
Il celebre stilista inglese Alexander McQueen, scomparso a 40 anni nel 2010, dalla bandiera dei pirati ha tratto l'ispirazione per la particolare cifra trasgressiva della sua Maison che dagli anni 2000 ha rivoluzionato il mondo della moda introducendo tra gli altri elementi il simbolo piratesco del cranio in quasi tutte le sue creazioni.
La bandiera nera con le tibie incrociate sovrastate dal cranio ha una lunga storia: la sua immagine ci riporta all'epoca leggendaria dei Fratelli della Costa, della Filibusta della Tortuga, dei Bucanieri e dei Corsari, proiettandoci in un mondo di avventure narrate nei romanzi da secoli – da Salgari a Dumas e molti altri – e nel cinema dagli esordi fino a oggi.
Il simbolo della pirateria per eccellenza è la bandiera che incuteva il terrore ai navigli nei sette mari. Questo vessillo così evocativo, non è, come si potrebbe credere, di carattere universale e neppure antico quanto la pirateria che esiste da quando i primi navigatori si sono avventurati nei mari per commerciare e per scoprire nuove terre. La bandiera ha un nome curioso e di origine difficilmente decifrabile: “Jolly Roger” (forse una deformazione dell'originario termine francese “Jolie rouge” che indicava la bandiera rossa, e non nera, issata dai corsari verso alla fine del Seicento).
La Jolly Roger in versione rossa
Qui è d'obbligo una distinzione importante tra corsari e pirati. Il corsaro, di cui abbiamo illustri esempi, come i corsari elisabettiani Sir Francis Drake e Sir Walter Raleigh, era un privato cittadino che riceveva da uno Stato sovrano una “patente di corsa” che lo autorizzava a intercettare e rapinare le navi mercantili di uno Stato nemico in tempo di guerra. Il bottino era poi ceduto al mandante con una ricca percentuale riservata al corsaro. Queste navi corsare – possiamo dire ‘quasi legali’ –, innalzavano la “Jolly Rouge” in prossimità dell'assalto. Comunque la linea di demarcazione tra corsaro e pirata non era poi così netta e molti corsari, esaurito il contratto, diventavano dei pirati, cioè veri e propri fuorilegge che potevano essere catturati e giustiziati senza processo. Ecco allora che la bandiera da rossa diventa nera, pur conservando il nome originario e subendo numerose varianti. I pirati più famosi innalzavano una bandiera personale, un teschio che sovrasta due spade, uno scheletro con una freccia, uno scheletro con una clessidra e un cuore sanguinante e così via.
Il pirata Stede Bonnet in un'incisione dell'epoca
Questa idea apparentemente strana di avvisare con la bandiera la nave che si vuole aggredire in realtà dava i suoi frutti esercitando una sorta di pressione psicologica: spesso la preda terrorizzata preferiva arrendersi rinunciando al carico e rassegnandosi a consegnare ciurma e passeggeri per l'inevitabile tentativo di riscatto. Se, invece di arrendersi, il bersaglio dava segno di voler combattere il "Jolly Roger" nero veniva ammainato e sostituito dal "Jolly Roger" rosso a significare che l'assalto sarebbe stato senza quartiere e tutti passeggeri e ciurma massacrati dopo l'arrembaggio.
La simbologia espressa dal vessillo dei pirati nelle sue varie forme ha avuto, pur con importanti modifiche, un grande seguito anche in epoca successiva, assumendo il significato di sprezzo del pericolo, di coraggio, di forza d'animo e di sfida nell'affrontare il pericolo di morte e una buona dose di prepotenza (ricompare tra l’altro in alcuni reparti dell'esercito italiano durante la prima guerra mondiale e in reparti nazisti nella seconda guerra mondiale).
Caccia USA squadrone "Jolly Rogers"
Ma dove il “Jolly Roger”, sorprendentemente, sopravvive fino ai giorni nostri, è soprattutto nella marina britannica come vessillo dei sommergibili che, particolarmente durante la seconda guerra mondiale, agirono come veri e propri corsari inseguendo e e affondando le navi mercantili nemiche. I sommergibili inglesi dopo una spedizione vittoriosa innalzavano rientrando alla base il "Jolly Roger" che tenevano aggiornato aggiungendo tacche di diversa forma a seconda del tipo di naviglio colpito e affondato. Insomma la bandiera del pirata Barbanera continua a sventolare tutt’oggi.
Moderna Jolly Roger del Pirata "Cappello di Paglia" Protagonista della fortunatissima serie Giapponese ONE PIECE
Non solo alla fine del secolo scorso, dove si è visto garrire sui sommergibili inglesi durante la guerra delle Falkland e del Kossovo ma nel nostro secolo è ancora ben visibile dipinta sugli aerei di vari squadroni dell'aviazione di marina americana. Il significato brutale di rapina e aggressione non dichiarata si stempera in quello forse originario di coraggio e sprezzo del pericolo al punto che in alcune associazioni di intrepidi surfisti il teschio sovrasta due tavole da surf invece di due tibie scarnificate.