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I parchi a tema “Pirati”

Disneyland
 

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Finalmente, dopo un lungo periodo di forzata immobilità, possiamo sperare con l'arrivo della prossima bella stagione in una ripresa degli spostamenti e di veri e propri viaggi, magari con l'obiettivo di raggiungere uno dei parchi a tema “Disney” dove immergersi nella magica atmosfera che accoglie i visitatori. Una tra le attrazioni più visitate e apprezzate dal pubblico è "Pyrates of Caribbean" inizialmente voluta e accuratamente seguita in tutti i particolari personalmente da Walt Disney che voleva creare una storia divertente non solo per bambini ma anche per giovani e per adulti. Alle attrazioni piratesche dei parchi a tema si è poi aggiunta la fortunata serie cinematografica iniziata nel 2003 con "La maledizione della prima luna" seguita, dopo il grandissimo successo, da altri quattro film centrati sul personaggio immaginario di Jack Sparrow, il pirata interpretato dall'attore Johnny Depp oggi alquanto “chiacchierato” per alcune burrascose vicende famigliari. Chi si vuole immergere nelle leggendarie avventure dei pirati potrebbe chiedersi da dove arrivi il fascino delle vicende di questi “cattivi” che ancora oggi attraggono la fantasia di lettori, visitatori e spettatori per le loro gesta "dark".
Questo interesse attuale è dovuto forse ai personaggi famosi che lungo i secoli sono stati coinvolti nelle vicende dei pirati. Una famosa avventura del passato, ma sempre viva nella memoria collettiva, riguarda Giulio Cesare (100 a.C./44 a.C.): la nave su cui Cesare viaggiava, giovane venticinquenne appartenente alla più alta aristocrazia romana, mentre si recava a Rodi – accompagnato da due servitori e medico personale – per frequentare quello che oggi chiameremmo un “master” in oratoria greca, fu aggredita dai pirati: Giulio Cesare fu rapito e poi venne richiesto per lui un ingente riscatto. Qui viene il bello della vicenda, dove emerge la tempra del futuro “princeps”. Ci racconta Plutarco (Vite Parallele, trad. Carlo Carena, Vita di Cesare) "… allorché i pirati gli chiesero venti talenti per lasciarlo libero, scoppiò a ridere: disse che non sapevano chi avevano preso, e promise spontaneamente di darne loro cinquanta." Nell'attesa che venisse raccolto il denaro per il riscatto “li trattò con tale disdegno, che, quando aveva voglia di dormire mandava a dare ordine che facessero silenzio….più volte li minacciò, per ridere di impiccarli.” Ma, appena giunto il denaro del riscatto, e, versata la somma, fu rilasciato, equipaggiò alcune imbarcazioni e partì alla ricerca dei ladroni. Li sorprese mentre erano alla fonda nelle vicinanze dell'isola di Famagosta, li fece prigionieri e infine, dopo un regolare processo, “tirò fuori i predoni dal carcere e li impalò tutti quanti, come aveva predetto loro tante volte, ed essi credevano scherzasse.”

 

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La vita dei pirati durante l'epoca romana non fu certo facile: infatti pochi anni dopo il rapimento di Cesare, Pompeo Magno, suo genero, intraprese un'azione militare imponente, autorizzata da una legge apposita, lex Gabinia (64 a.C.), che, affidandogli pieni poteri, gli permise di armare una flotta di 500 navi. Suddivise il mare Mediterraneo in tredici settori assegnando a ciascuno numerose navi e un comandante e sferrò contemporaneamente l'attacco alle navi pirata costringendole alla resa. Tutte queste operazioni permisero di liberare il "mare nostrum" infestato dai pirati e furono portate a termine in quaranta giorni. Poi vennero creati dei presidi permanenti di guardia alle coste. Per tutta la lunga durata dell'impero romano i pirati non fecero più notizia.
Molti  secoli dopo, troviamo un altro personaggio celebre, anzi due, che irrompono sulla scena dei corsari: "Sir Francis Drake" (1540/1596) e la regina Elisabetta I. Francis Drake era appunto un “corsaro” e non un “pirata” – una sottile differenziazione di quell’epoca – anche se nel suo caso la distinzione tra le due figure è molto sottile – : Drake era munito di una “Patente di corsa” (una “invenzione” della regina intorno al 1577) che, durante la guerra contro la Spagna, lo autorizzava a impadronirsi dei tesori trasportati dai vascelli di Filippo II provenienti dalle Americhe e di fare razzie nei porti sotto il controllo spagnolo. Il contratto – non del tutto legale e soprattutto segreto – tra la Corona britannica e Francis Drake lo autorizzava a trattenersi una congrua parte del bottino.

 

 

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Sir Drake

 

Riuscì infatti Drake, con uno dei tanti fortunati arrembaggi, dopo un lungo inseguimento al largo delle coste sudamericane del Pacifico, a impadronirsi di un enorme carico d'oro proveniente dalle miniere del Perù e che i galeoni spagnoli non furono in grado di difendere dall'attacco. Ma Francis Drake fu anche un grande navigatore e infine un grandissimo ammiraglio vincitore della “Invincibile Armata” di Filippo II di Spagna. La sua “Golden Hind” fu la prima nave inglese a compiere la circumnavigazione del globo, e per tutti questi meriti il 4 aprile 1581 sul ponte della sua nave la regina Elisabetta l lo nominò baronetto. Un gossip dell'epoca fa cenno a una presunta love story tra il bel corsaro e la "Regina vergine",ipotizzando addirittura la nascita di un figlio segreto di cui si sono perdute le tracce.

 

 

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Molto meno romantica e molto più attuale la nomina a "Sir" di un altro grande navigatore inglese che ha compiuto negli anni Sessanta del secolo scorso la circumnavigazione del globo a vela in solitaria: Francis Chichester (1901/1972).  Anche Chichester per essere stato il primo inglese a compiere un'impresa di tale difficoltà ricevette dalla attuale sovrana, la regina Elisabetta II, il titolo di baronetto. Francis Chichester in ginocchio ricevette la nomina dalla sovrana che gli pose sulla spalla la stessa spada e pronunciò le stesse parole usate quattrocento anni prima per Francis Drake: "alzati sir Francis".

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