Casa Reale Danese

Lu.C Royal Inside

"L'aiuto di Dio, l'amore del popolo,
la forza della Danimarca"

Questo è il motto della regina Margrethe II, attualmente regnante, così amata dai danesi che, secondo una voce che circola con insistenza "se un giorno in Danimarca non ci fosse più la monarchia, la regina diventerebbe presidente della Repubblica".

La storia di questo piccolo Regno, il più piccolo per estensione tra quelli scandinavi, è più che millenaria: la regina stessa discende da Harald Denteblu che nel secolo X unificò sotto il suo dominio i territori fino a quelmomento contesi tra le varie tribù vichinghe.Da dove abbia origine questo suo curioso soprannome non è chiaro: pare che in battaglia si colorasse i denti di blu cosìcome erano soliti fare i suoi soldati. Convertitosi al cristianesimo verso la metà del secolo X, lasciò quella la grande pietrarunica in memoria dei suoi genitori, tuttora esistente, che reca la seguente scritta.

"Harald il re fece costruire questo monumento a Gorm suo padre e a Thyre sua madre, Harald che vinse tutta la Danimarca, e la Norvegia e convertì i danesi al cristianesimo". Vale la pena ricordare che a questo antichissimo re vichingo, Harald Denteblu, risale il nome bluetooth - il famoso sistema di connessione tra due dispositivi - così come il celebre logo formato da due lettere runiche! Lo scambio dei territori tra Danimarca, Svezia e Norvegia è stato continuo, dall'epoca dei Vichinghi fino all'inizio del secolo scorso con l'indipendenza definitiva della Norvegia.

L'attuale famiglia regnante Oldenburg Glucksburg ha aggiunto al proprio antico nome quello del principe consorte, Henri de Laborde de Montpezat, di recente deceduto, che tuttavia, non soddisfatto del titolo attribuitogli, ha rifiutato con un comunicato ufficiale di essere sepolto al fianco della regina con cui ha superato 50 anni di matrimonio… L'origine di questa sconcertante presa di posizione si può spiegare, per così dire, con una questione di precedenza (cosa che ai giorni nostri appare inverosimile): a una cerimonia ufficiale, assente la regina, il suo ruolo fu affidato al figlio principe ereditario Frederick anziché al marito principe consorte. L'offesa per questa retrocessione fu troppo forte e Henri se ne tornò in Francia, seppur temporaneamente, e volle che la sua sepoltura avvenisse nel suo paese natale.

Questo episodio singolare ci riporta nell'atmosfera delle antiche Corti europee in cui il ruolo attribuito dall'etichetta ai vari membri delle famiglie regnanti poteva suscitare ostilità famigliari dando origine a dissidi insanabili. Ci basti qui ricordare la celebre frase "C'è molta gente questa sera a Versailles" che Maria Antonietta, allora Delfina di Francia, 1° gennaio 1772, fu costretta dal re Luigi XV, dopo sei anni di trattative, a rivolgere alla sua favorita, Madame Du Barry, ritenuta dalla Delfina di rango troppo inferiore per meritare anche solo una sua parola!